FAQ
Cose da sapere sul trattamento prp
Domande ricorrenti
E’ un trattamento sicuro poiché deriva dal paziente stesso e quindi si evita il rischio di malattie trasmissibili col sangue. Inoltre, proprio perché si ricava dal prelievo di sangue effettuato sul paziente, il PRP non presenta effetti collaterali come allergie, intolleranze o rigetto. Tutti i passaggi del PRP, dal prelievo di sangue all’iniezione nella cute, vengono effettuati nella massima sterilità per evitare che il sangue del paziente venga a contatto con l’ambiente esterno.
Questo tipo di trattamento non necessita di nessun tipo di anestesia.
La procedura, eseguibile ambulatorialmente, è semplice e sicura e consiste in un prelievo del proprio sangue, che viene poi trattato mediante centrifugazione, al fine di ottenere la separazione della componente liquida da quella corpuscolata: dalla prima viene prelevata una quota di liquido nella quale sono contenuti i granuli alfa che rappresentano i carrier (il mezzo di trasporto) dei i fattori di crescita piastrinici (VFGF, IGF1, HGF, PDGF, etc.). Il PRP viene infiltrato a livello del cuoio capelluto con dei sottili aghi.
Il ritorno alle proprie attività è immediato, in quanto non si formano ematomi o lividi perché le piastrine prevengono la loro comparsa visto che contribuiscono alla coagulazione del sangue. Al termine del trattamento il paziente potrebbe notare un leggero arrossamento della zona trattata, ma che in poche ore andrà via. In ogni caso è buona norma evitare l’applicazione di prodotti cosmetici nelle prime ore post-trattamento.
È possibile effettuare trattamenti ciclici a scopo terapeutico o di mantenimento, ovviamente i tempi e le modalità variano in base alla condizione del paziente. In generale Medita offre pacchetti di 4 trattamenti nell’arco di tempo che va da 6 massimo 8 mesi. Terminati i 4 trattamenti si passa ad 1 oppure 2 trattamenti di mantenimento nell’arco di un anno.
Il trattamento PRP e l’autotrapianto di capelli sono due alleati nel combattere il fastidioso problema della caduta dei capelli. Infatti, è nostro protocollo abbinare trattamenti di PRP in pazienti che hanno eseguito l’intervento di autotrapianto per ottenere un attecchimento più rapido dei bulbi trapiantati, garantire una maggiore forza del nuovo capello, per stimolare la crescita di altri bulbi silenti e per accelerare i tempi di guarigione della cute del cuoio capelluto sottoposto al trapianto. Inoltre il PRP abbinato all’autotrapianto dei capelli stimola la rivascolarizzazione dei tessuti, diminuendo così la possibilità di necrosi ed apoptosi del follicolo.
Il PRP Capelli è indicato nei casi di Alopecia Areata, (una forma di perdita di capelli caratterizzata da un tipico andamento a chiazze) e nelle forme di Alopecia Androgenetica più o meno in tutti i suoi stadi. Inoltre è anche indicata per favorire l’attecchimento dei capelli trapiantati e per indurre una guarigione più rapida del cuoio capelluto.
I suoi punti di forza sono decisamente l’attitudine a fornire una spinta significativa alla produzione di un capello sano, ben pigmentato e robusto in tutti i follicoli ancora attivi e non atrofici, e, in generale, la tendenza a stimolare un migliore stato di forma di tutto il sistema scalpo-capelli.
Le proprietà rigenerative dei fattori di crescita consistono nella capacità di indurre neoangiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), stimolazione della proliferazione e della riparazione cellulare e promozione dell’attività delle cellule staminali a livello del tessuto trattato.
Presentato da molti specialisti del settore come una vera e propria alternativa terapeutica all’auto-trapianto e alla “classica” terapia farmacologica, la metodica ricopre certo un ruolo importante nella gestione del paziente tricologico, ma alcune considerazioni in merito alle sue reali indicazioni sono necessarie, evitando di creare false aspettative nel paziente.
Ha un risultato positivo in entrambi i sessi.
Soprattutto per le donne che hanno meno alternative in generale ai trattamenti anticaduta, il trattamento può dare un possibilità in più.
Nella classificazione Norwood si hanno i seguenti risultati:
- Norwood I, II, III se i pazienti sono giovani si hanno maggiore possibilità di aumentare il numero delle unità follicolari
- Norwood IV, V i pazienti tendono a mantenere stabilmente i loro capelli
- Norwood VII possono avere risultati positivi
Le donne vengono invece classificate secondo il metodo Ludwig:
Ludwing I, migliorano la loro densità di capelli Ludwing II, mantengono i capelli.
I fattori di crescita del PRP non entrano mai dentro la cellula o dentro il loro nucleo, per cui non sono mutageni ma solo acceleratori dei normali processi di riparazione tissutale. In ogni caso il PRP non è in grado di indurre neoplasie e non le ha mai provocate (Marx, Re 2001; Schmitz 2001).
ATTENZIONE:
Le informazioni relative all’intervento trapianto capelli e procedure collegate, riportate in queste pagine, hanno natura generale e sono pubblicate con uno scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (dermatologi, infermieri, psicologi, farmacisti ecc.). I contenuti riportati non sono consigli medici e potrebbero non essere accurati da un punto di vista scientifico; hanno solo fine illustrativo e non devono sostituire il parere medico.
Inoltre, anche se l’informazione fosse da un punto di vista generale corretta, potrebbe non riferirsi ai sintomi manifestati da parte di chi legge: ogni caso di calvizie va valutato a sé come unico e non ripetibile; persone diverse che presentino gli stessi sintomi spesso necessitano cure differenti, per via della complessità di alcuni casi clinici. MEDITA non può essere ritenuta responsabile dei risultati o le conseguenze di un qualsiasi utilizzo o tentativo di utilizzo di una qualsiasi delle informazioni pubblicate.